ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI PER USO TOPICO

Più comunemente, si trova sotto forma di tintura, usabile anche come base per impacchi e impiastri. L’arnica è un’erba medicinale usata come rimedio popolare da secoli e ancora oggi è comunemente usata per alleviare dolori e talvolta anche per coadiuvare la guarigione di ferite. Si tratta di una pianta perenne, dal fusto eretto e alta fino a 60 cm, dal caratteristico fiore giallo a petali “spettinati” e dal gradevole odore aromatico. Dove in alcuni casi i risultati sono paragonabili, o quantomeno confrontabili, con antinfiammatori tradizionali.

Se c’è uso concomitante di aspirina 100 mg per questioni di protezione cardiovascolare, NO a uso cronico di FANS , mentre non c’è problema per un uso saltuario (2-3 giorni di fila ad esempio). Ma se in questi casi funziona bene il paracetamolo – Tachipirina (max 3-4 g/die), meglio ancora. Tali evidenze suggeriscono il mantenimento di un adeguato controllo dei valori pressori in soggetti ipertesi con importanti comorbidità cardiovascolari in corso di trattamento con FANS, eventualmente associando consigli per una riduzione dell’apporto di sale con la dieta o trattamento diuretico appropriato. PG inoltre agisce su cTAL e sull’epitelio del dotto collettore inibendo la sintesi di cAMP e modificando i meccanismi di trasporto si acqua e soluti a questi livelli.

  • Lo shunt di AA verso la via LOX, a seguito del blocco di COX da somministrazione di FANS, porta così ad un’eccessiva sintesi extra-renale di peptidi-leucotrieni con effetto vasocostrittore e contestuale deficit di sintesi di fattori vasodilatatori .
  • Il più popolare è l’acido acetilsalicilico, conosciuto con il suo nome commerciale (Aspirina®).
  • Sono disponibili numerosi antidolorifici non oppioidi, che sono spesso efficaci per il dolore di grado da lieve a moderato, e talvolta anche per quello grave.
  • Se invece il trattamento, pur efficace, risulta mal tollerato, si aprono diverse opzioni.

Pertanto la terapia per i soggetti a rischio, laddove necessaria e non sostituibile, deve essere effettuata per la minore durata possibile. Non deve meravigliare che il primo e più importante quesito riguardi la reale necessità della prescrizione. Infatti il ricorso al farmaco rappresenta una scelta di necessità solo quando non esistano o non siano praticabili o siano manifestamente inferiori alternative terapeutiche non farmacologiche.

I FANS sono una classe di farmaci con molti principi attivi, diversi tra di loro ma con caratteristiche farmacologiche comuni. Gli anziani affetti da insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa o disturbi renali o epatici, devono assumere i FANS sotto controllo medico. Alcuni farmaci prescritti per il cuore e per la pressione arteriosa possono perdere parte della loro efficacia se assunti con i FANS.

Quali sono i medicinali FANS?

Uno studio del 2001 che indagava il ruolo causale di paracetamolo e aspirina nella CKD suggeriva che l’uso regolare per oltre 2 mesi aumentava il rischio di CKD di 2.5 volte rispetto ai soggetti “non users” . I risultati ai quali giunsero gli Autori, però, non erano scevri da critiche per la possibilità che le stesse cause del dolore trattato con paracetamolo potevano per sé stesse essere responsabili della nefropatia cronica. La domanda è pertinente in quanto gli impieghi terapeutici dei FANS sono numerosi ma non tutte le indicazioni risultano sufficientemente documentate in termini di efficacia e/o sicurezza, configurando così un impiego non razionale.

Per esempio, chi ha avuto un problema di dipendenza solitamente necessita di tale consulenza. Se assunti per lungo tempo, i FANS, inclusi quelli disponibili senza ricetta medica, possono avere effetti collaterali gravi. Se i FANS vengono assunti per un lungo periodo di tempo, l’insorgenza di questi problemi è più probabile.

DALLA MEDICINA GENERALE

Meritevole di attenzione è anche il rapporto fra i giovani, l’alcol e il consumo di FANS. Una survey condotta dalla Fondazione Attilia Pofferi nelle scuole superiori di Pistoia, nell’ambito di uno studio che si è protratto dal 2012 al 2015, ha evidenziato alcuni aspetti interessanti nel comportamento dei giovanissimi. L’antinfiammatorio più usato dagli adolescenti risulta essere ilketoprofene(il 71% ne fa uso), seguito daparacetamolo,ibuprofene,nimesulide,acido acetilsalicilico e diclofenac.

Gli eventi avversi renali, per la differente espressione clinica che possono manifestare, risultano verosimilmente molto sottostimati e poco segnalati nell’ambito della farmacovigilanza della pratica clinica quotidiana. Ciò nonostante, una non trascurabile quota di popolazione a potenziale rischio di eventi avversi è quotidianamente esposta al rischio di complicanze renali e cardiovascolari FANS-correlate, probabilmente spesso sub-cliniche ma non per questo meno pericolose. La durata, la dose e l’emivita del farmaco antiifiammatorio sembra correlato al rischio di induzione dell’evento avverso renale.

L’utilizzo di FANS da parte di soggetti in queste condizioni specifiche determina la perdita della funzione protettiva vasodilatatrice locale delle PG sulla preponderante azione vasocostrittrice sistemica con declino rapido della pressione di filtrazione glomerulare. Dopo oltre 20 anni di ricerca non è ancora completamente chiaro il meccanismo in base al quale COX-2 svolga il suo ruolo protettivo in campo cardio-vascolare. Sebbene sia ormai generalmente accettato che la Prostaciclina https://www.plantillasoyp.com/sustanon-250-tutto-ci-che-devi-sapere-sui-steroidi/ rappresenti il prostanoide più potente nella protezione cardiovascolare non è ancora ben definito il ruolo di COX-2 nella produzione endoteliale di prostaciclina. Nel corso dell’ultimo decennio del secolo scorso sono state scoperte due isoforme dell’enzima COX (COX-1 e COX-2), strutturalmente differenti nel sito di attività, ma non per lo step enzimatico di ossidazione di AA in PGG2 che, attraverso la sequela di perossidazioni, genera la famiglia dei prostanoidi.

L’ASA composto presentava gli stessi effetti terapeutici dell’acido salicilico, ma con minori effetti collaterali soprattutto a livello gastroenterico. La accuratezza della diagnosi sulla causa del dolore risulta quindi prioritaria per la scelta terapeutica ragionata sul bilancio rischio-beneficio. Se il trattamento risulta inefficace la prima cosa da fare è chiedere se l’indicazione per la quale utilizziamo il farmaco è appropriata. Ove la risposta fosse affermativa si può fare un tentativo ulteriore con un altro FANS a dosaggio massimale.

Ma, soprattutto, la ricerca mostra come l’uso di antinfiammatori sia maggiore nei ragazzi che bevono più alcolici. Una rilevazione che impone un maggior investimento di risorse nell’educazione dei giovani, così come di tutta la cittadinanza, sui rischi correlati all’assunzione di FANS, soprattutto se combinati con l’alcol. Accanto ai sicuri benefici della loro assunzione in casi di necessità, i FANS possono comportare alcuni effetti collaterali. I più comuni sono quelli a carico dell’apparato gastrointestinale e comprendono principalmente dolore e/o bruciore a livello dello stomaco o nausea.

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